JAZZ AGENDA

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Attilio Troiano Quartet live al Cotton Club: un concerto dedicato al jazz degli anni '40, '50 e '60

Artista e polistrumentista di grande livello Attilio Trioano sarà in concerto al Cotton Club mercoledì 24 aprile 2019. Ad accompagnarlo in questo concerto, ispirato al grande jazz degli anni '40, '50 e '60 ci saranno sul palcoscenico Francesco Puglisi al contrabbasso, Andrea Rea al pianoforte e Adam Pache alla batteria. Attilio Troiano in persona ci ha raccontato questo progetto...

Attilio, per cominciare l'intervista parliamo subito del tuo spettacolo che andrà in scena al Cotton Club. Ti va di descriverlo in breve per i nostri lettori?
Il concerto sarà ispirato al grande jazz degli anni '40, '50 e '60. Citeremo alcuni tra gli storici esponenti di questo splendido genere musicale e ne renderemo omaggio. Inizieremo dai clarinettisti Artie Shaw e Benny Goodman per continuare con Louis Armstrong, poi i crooners Bing Crosby e Frank Sinatra e ancora con Chet Baker, Bob Brookmeyer fino ad arrivare ai sassofonisti Dexter Gordon, Sonny Stitt, Pepper Adams e John Coltrane. Una vera impresa per me, dovendo e volendo far riecheggiare il ricordo dei loro stili e del loro suono durante le nostre esecuzioni. Per ognuno di questi artisti sopracitati proverò a suonare il corrispettivo strumento. Il tutto senza rinunciare alla nostra personalità e musicalità. Mi auguro che tutti possano passare una piacevole serata in nostra compagnia.

Ad accompagnarti ci saranno anche dei musicisti d'eccezione molto noti nell'ambiente quali Francesco Puglisi, Andrea Rea e Adam Pache: perché hai scelto proprio loro?
Ho scelto loro perché sono dei seri professionisti e degli amici con i quali è sempre bello condividere il palco.

Parlaci adesso del tuo background musicale: come ti sei avvicinato alla musica e poi come si è svolto il tuo percorso fino ad arrivare ad oggi...
Mi limito a dire che fin da bambino ho trattato la musica come un gioco, finché è diventata un'arte sempre più seria nella mia vita. Ho studiato e continuo a studiare musica antica (l'arte dei fiamminghi e dei barocchi fino ai compositori del '900) e mi è sempre piaciuto comporre ispirandomi ad i miei grandi Maestri. Primo fra tutti J.S. Bach e poi tutti gli altri. La musica mi ha portato a viaggiare molto ed in questi viaggi ho avuto la fortuna di incontrare tanti musicisti bravissimi e persone di grande cuore ed umiltà, tutto ciò fa si che io oggi possa inserire nella musica la bellezza che ho incontrato e sperare che chi ascolta possa scorgerla anche solo per un attimo.

Sappiamo che sei anche un polistrumentista e che sai suonare bene diversi strumenti: è un'esigenza che nasce per guardare ed interiorizzare la musica da diverse angolazioni?
Sicuramente hai colto nel segno. Scrivendo arrangiamenti per Big Band e per orchestra sinfonica mi è davvero utile comprendere meglio l'utilizzo dei vari strumenti nelle loro potenzialità e questo probabilmente è stato uno dei motivi per cui ho voluto avvicinarmi ad i diversi strumenti. Vorrei aggiungere però che nel mio modo di vivere la musica cerco anche di lanciare un messaggio per far comprendere che non è vero che noi esseri umani possiamo fare “solo una cosa e bene” ma che la mente ha la capacità di comprendere molto più di quel che noi pensiamo che essa possa percepire realmente. Creando in noi questo tipo di pregiudizio è come se tarpassimo le ali alla nostra evoluzione. Personalmente se desidero di suonare uno strumento nuovo che mi affascina lo compro e lo imparo. Se suonare uno strumento musicale in più nella mia vita mi dona felicità allora perché dovrei privarmene? Cerco di essere come un bambino, senza pregiudizi ed aperto a qualsiasi tipo di apprendimento. Con la purezza dei bimbi possiamo imparare a suonare. Questo è sempre stato il mio approccio e spero che continui sempre ad esserlo.

C'è qualche strumento che preferisci in particolare? (Quali e perché)
Non saprei quale preferisco tra i vari strumenti. Mi piacciono tutti, anche quelli che ancora non suono. Ci sono periodi in cui suono e studio di più un particolare strumento piuttosto che un altro. In questi giorni ad esempio sto studiando un po' di più la chitarra ma come accennavo prima è la mente che deve funzionare in un certo modo, non solo le mani. Dico spesso ad alcuni miei allievi che suonando venti strumenti non ho di certo il tempo di studiarli tutti né tantomeno di studiare venti strumenti diversi al giorno, di conseguenza è la mente che deve comprenderne il funzionamento nella tecnica della fisicità che si adatta allo strumento immaginandone prima il suono ed il colore.

Per concludere raccontaci a che quali sono i tuoi progetti e se a breve ci saranno delle novità discografiche o delle nuove formazioni che metterai in piedi...
Nel mese di giugno devo registrare un nuovo disco con la mia Big Band e sto scrivendo dei nuovi arrangiamenti. Scrivere per Big Band mi diverte davvero molto e lo faccio sempre con passione, sia quando li compongo per me che quando lo faccio per conto di altri. Nel frattempo continuerò con i miei viaggi, concerti e workshop.

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Stefano Sabatini Trio in concerto al Cotton Club

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Sabato 16 febbraio al Cotton Club torna il maestro Stefano Sabatini con il suo trio. Pianista versatile e raffinato, dallo stile moderno ma intriso della migliore tradizione jazzistica, Stefano Sabatini propone, in trio con gli ottimi Dario Rosciglione al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria, un repertorio formato prevalentemente da sue composizioni che mettono in evidenza, oltre alle sue doti pianistiche, anche quelle di compositore sensibile e ispirato, i cui brani, ariosi e cantabili e armonicamente brillanti, sono anche in grado di esprimere sensazioni robuste oppure ombrose e introspettive. Il grande gusto per la melodia, poi, rende la sua musica assolutamente comunicativa e coinvolgente. Un concerto da non perdere!

Cotton Club
Via Bellinzona 2
Inizio concerto ore 22:00
Ingresso 10 euro

 

FORMAZIONE:
STEFANO SABATINI  PIANO 
DARIO ROSCIGLIONE  CONTRABBASSO 
PIETRO IODICE  BATTERIA

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Lino Patruno Jazz Show al Cotton Club: concerto dedicato A Carlo Loffredo

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Sabato 19 gennaio torna al Cotton Club la storia del Dixieland, raccontata dal Lino Patruno Jazz Show, ripercorrendo le musiche tradizionali. La Band da decenni è attiva nel rappresentare il Jazz di Chicago e New York dagli anni'20 agli anni '60, fedele allo stile degli All Stars di Eddie Condon. Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo.

Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo. Lino Patruno è nato a Crotone nel 1935 e iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano negli anni ’50 (la Riverside Jazz Band e la Milan College Jazz Society). Negli anni ’60 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese che si scioglie nel 1970. In seguito, nei primi anni ’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande successo fra le quali ricordiamo “Portobello” che lo rende popolare.

Ha suonato e inciso dischi con alcuni dei grandi maestri della storia del jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard, Pee Wee Erwin…). Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber.

Fra i festival internazionali a cui Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa - USA), quello di Libertyville (Chicago) negli anni ‘90, quelli di Ascona (1998/ 2003). Lino Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della Giuria del David di Donatello. Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani; tra le colonne sonore da lui firmate “Guerra di spie” di Duccio Tessari e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore; fra le colonne sonore per il teatro: “Ti amo Maria” con Carlo Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e “Crimini del cuore” per la regia di Nanni Loy.

Cotton Club
Via Bellinzona 2
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Info e prenotazioni
+390685352527
+393490709468

 

Inizio concerto ore 22:00
Ingresso 10 euro

Line-up

Lino Patruno, Banjo

Gianluca Galvani, Cornetta

Carlo Ficini, Trombone

Silvia Manco, Voce/Piano

Giulio Scarpato, Contrabbasso

Riccardo Colasante, Batteria

Clive Riche, Voce

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Davide Palma racconta Christmas Songs By Sinatra 70th Anniversary: di scena al Cotton Club

Un concerto che omaggia una delle più grandi voci della storia della musica. Sabato 22 dicembre presso il Cotton Club di Roma andrà in scena lo Spettacolo “Christmas Songs By Sinatra 70th Anniversary”; Una serata dedicata al settantesimo anniversario dalla nascita del celebre disco cantato da Frank Sinatra. Alle prese con questo repertorio ci sarà il quintetto capitanato dal vocalist Davide Palma che per l’occasione proporrà grandi standard della canzone americana cantati da “The Voice” insieme ad alcune canzoni natalizie contenute nel celebre disco “Christmas Songs by Sinatra”. Davide Palma ci ha raccontato questo progetto che parte dall’amore per uno dei vocalist più apprezzati e conosciuti al mondo.

Davide per cominciare l’intervista parlaci di questo progetto legato alla figura del grande Frank Sinatra: come si svolgerà lo spettacolo del 22 dicembre?

Sono molto legato ai grandi cantanti del passato che militavano nelle big band. Tra questi brilla “Old Blue Eyes” Frank Sinatra, dalla cui vocalità e dal cui swing mi sento particolarmente ispirato. Cerco quindi di tradurre dinamiche orchestrali in un gruppo più piccolo, con arrangiamenti originali.”

Parlando invece del repertorio cosa suonerete il 22 dicembre al Cotton Club? Solo brani dal disco Christmas Songs by Sinatra? (se si elencarli e descriverli)

“Lo spettacolo vedrà un repertorio di grandi standard americani del jazz interpretati da Frank Sinatra, con miei arrangiamenti originali ideati per questa formazione. Essendo in atmosfera Natalizia, verranno eseguiti molti dei brani contenuti nell’ album “Christmas Songs by Sinatra” del 1948. Posso citare: Have Yourself a Merry Little Christmas, Winter Wonderland, Let It Snow!, Santa Claus Is Comin’ to Town, che appartengono alla tradizione jazzistica, ma sono entrati a far parte della musica Natalizia in un’accezione ben più ampia.”

Perché la decisione di dare vita ad un progetto legato alla figura del grande Frank Sinatra e soprattutto perché riprendere il disco in particolare “Christmas Songs by Sinatra”?

“Frank Sinatra è uno degli intrepreti dal jazz americano che ascolto di più. Appartiene ai grandi cantanti di Big Band degli anni 50’, periodo d’oro per queste formazioni. Inoltre quest’anno ricade il settantesimo anniversario dall’uscita dell’album “Christmas Songs by Sinatra” del 1948.”

Cosa ti ha affascinato di questo personaggio e cosa ti ha attratto maggiormente di questa figura così popolare?

La storia di Frank Sinatra è sicuramente affascinante: egli ha rappresentato per molti anni (anche a ridosso della seconda guerra mondiale) un’icona per i giovani americani. La cosa che più mi colpisce, quando lo riascolto, è l’originalità e la personalità che è riuscito ad infondere e a trasmettere in tutti i brani che ha registrato. Questa sua capacità, insieme con la qualità delle grandi orchestre con cui lavorava, ha fatto sì che le sue performance rimanessero nei cuori delle persone, per sempre.

Possiamo considerare un personaggio come Frank Sinatra una figura ancora attuale ai giorni nostri?

Frank Sinatra rappresenta l’uomo che ha saputo adattarsi alle circostanze. Nel suo caso, le circostanze musicali. Dopo il debutto nel 1939 con la registrazione di “All or Nothing at All”, il suo primo contratto discografico lo firmò con la Columbia Records nel 1942. Per i successivi 8 anni Frank Sinatra sfornò una serie di registrazioni indimenticabili, con uno stile che molto ricordava il cantare di Bing Crosby, cantante che ammirava sin dai primi anni 30’. Nel 1950 la Columbia non gli rinnovò il contratto, per vari motivi tra cui anche motivi di scelta musicale. Fu in quel momento che Frank Sinatra dovette rinnovarsi per riinserirsi nel mercato musicale, adattando il proprio iniziale stile canoro e ritrovare un mondo che avrebbe nuovamente conquistato. Nel 1953 firmò un contratto con la Capitol Records che per i successivi 7 anni assicurò a lui un lavoro costante e a noi pubblico molte delle versioni più belle di alcuni standard, lavorando con arrangiatori di big band come Nelson RIddle e Billy May. Personalmente questo è il periodo che più mi emoziona di questo grande cantante ed il periodo a cui più mi ispiro. Forse in quest’ accezione possiamo leggere Frank Sinatra come uomo moderno; una persona che ha saputo trovare la naturalezza e l’essenza di se stesso anche dovendo adattarsi ai cambiamenti del mercato, seguendo sempre e comunque il suo talento più grande: The Voice.

 

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Mario Donatone Trio feat. Eric B. Turner in concerto al Cotton Club

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Un tuffo nell’America anni ’50, tra una miscela di blues, soul e doo-wop. Sabato 24 novembre salirà sul palcoscenico del Cotton Club il trio del pianista cantante Mario Donatone che vedrà la partecipazione speciale del vocalist afro-americano Eric B. Turner. Cantante e attore di grande presenza, quest’ultimo è senza dubbio una delle voci più brillanti dell'attuale panorama soul e della musica neroamericana in genere. 

Eric Turner, infatti, vanta il ruolo di voce solista nello storico gruppo dei Drifters e con importanti formazioni del gospel contemporaneo. Una serata, dunque, che ci riporta ad un immaginario tipico dell’America del dopo guerra, che fa riferimento ad alcune pellicole storiche come American Graffiti, e con un forte richiamo alla musica doo-wop che in quegli anni dominava lo scenario d’oltre oceano. 

A completare la formazione coinvolta in questo viaggio ci saranno il chitarrista, bassista e cantante Angelo Cascarano, e il batterista e cantante Roberto Ferrante. Musicisti versatili e virtuosi che offrono alla band sonorità diverse, caratterizzate da intriganti e calde armonie vocali, e da una forza propulsiva costruita due piani strumentali diversi. Non a caso, infatti, la band offre una grande presenza scenica che ha già all’attivo diverse partecipazioni nei più importanti Festival della penisola.

ERIC TURNER oltre alla vita musicale ha intrapreso anche una fruttuosa carriera di attore. Ha infatti preso parte a molte serie televisive diventate famosissime anche nel nostro Paese, come "Law and Order" o "CSI - New York", e non sono mancate nemmeno le interpretazioni dei film al fianco di grandi interpreti, come "Synecdoche, New York" di Michel Gondry e Spike Jonze (2008) e "American gangster" di Ridley Scott (2007). Eric è stato anche attore e musicista in Rent, Sunfish - Il Musical, Ain't Misbehavin e Lil Shop of Horros, tutti musical di Broadway. Ha cantato con Mariah Carey, Antony Hamilton, Anita Baker, Karen Clark-Sheard. Si è inoltre esibito al Ballo Inaugurale del 2009 al cospetto dell'ex Presidente degli Stati uniti Barack Obama.

MARIO DONATONE è uno dei più apprezzati pianisti e cantanti di blues e jazz in Italia. Ha collaborato con vari artisti italiani importanti ed ha accompagnato tantissimi cantanti e gruppi neroamericani in tour in Europa e ha partecipato a importanti rassegne e festival: tra questi citiamo Pistoia Blues, Umbria Jazz, Trasimeno Blues, Porretta Soul, Roma Jazz Image. ha collaborato con artisti quali Federico Zampaglione, Tiromancino, Neri Marcorè, Harold Bradley, Eddy C.Campbell, Linda Valori, Mario Biondi, Riccardo Biseo, Eddy Palermo, Mario Corvini, Claudio Corvini, Tony Scott, Cicci Santucci, Tom Sheret, Velotti-Battisti Ensemble, Lino Muoio & Mandolin blues, Jonas Blues Band, Linda Young, Beverly Watson, James Wheeler, Les Getrex, Robin Brown, Peaches, Charlie Cannon, Joy Garrison, Cheryl Lewis, Kay Jay Forest, Michael Allen, Herbie Goins, Jho Jenkins, Jimmy Holden,e molti altri.

COTTON CLUB
via Bellinzona, 2 (Angolo con Corso Trieste)
info e prenotazioni:
0685352527
www.cottonclubroma.it
INGRESSO: 10€
Inizio concerto ore 22:30

Line-up
Mario Donatone, piano e voce
Angelo Cascarano, basso, chitarra e voce
Roberto Ferrante, batteria e voce
Special guest: Eric B. Turner, voce

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I Soliti Ignoti Jazz Orchestra al Cotton Club presentano NovantEnnio: ommaggio ad Ennio Morricone

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Uno spettacolo che rende omaggio alle più belle colonne sonore di uno dei grandi maestri della musica italiana. Sabato 10 novembre saliranno sul palcoscenico del Cotton Club I soliti ignoti jazz Orchestra con lo spettacolo “NovantEnnio”: un concerto multimediale che celebra le più belle musiche di Ennio Morricone, nell’anno (10 novembre 1928) del suo novantesimo compleanno. 

L’orchestra è diretta da Aldo Bassi, che firma anche tutti gli arrangiamenti originali, è un organico di 20 elementi con quattro cantanti, sezione ritmica e fiati. Gli estratti musicali dai vari film sono legati tra loro da arrangiamenti personalizzati, che spaziano tra vari generi musicali: dalla musica sinfonica al jazz, dalla bandistica alla latinoamericana, fino a sconfinare nel rock. Il risultato è un'opera di assoluto valore musicale che non si limita alla mera riproposizione delle colonne sonore. 

Titoli come “Sacco e Vanzetti”, “Giù la testa”, “Il Buono, il Brutto, il Cattivo”, “Per un pugno di dollari”, “Il clan dei Siciliani”, “Nuovo Cinema Paradiso” e via discorrendo (per un programma musicale di circa 90 minuti) saranno proposti al pubblico mantenendo l’idea originale di ciascun brano e arricchendola di variazioni ritmiche e improvvisazioni jazzistiche, con sullo sfondo le sequenze più significative dei film a cui si riferiscono. 

ALDO BASSI BIO: Inizia l’attività jazzistica suonando nelle migliori orchestre di Roma, da quella di Bruno Biriaco, a quella di Alberto Corvini e molte altre. Nel 1992 costituisce con il sassofonista Rosario Giuliani, il "Bassi-Giuliani Quintet" con il quale ha inciso nel ’96 il cd "L'Incontro". Nel 1998 forma l’ “Aldo Bassi Quartet”, progetto che prevede solo composizioni jazzistiche originali con il quale ha inciso nel ’99 il cd “Distanze”. Nel maggio 2001 con lo stesso quartetto realizza il cd “Muah!” pubblicato nel 2004 con due ospiti d’eccezione: Rick Margitza e Antonello Salis. Nel 2004 viene chiamato a far parte dell’Orchestra Nazionale Italiana di Jazz. Nel 2005 viene chiamato a far parte della “PMJO” Parco Della Musica Jazz Orchestra dell’Auditorium di Roma diretta da Maurizio Giammarco, che lo vede tuttora impegnato in concerti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera ha collaborato alla realizzazione di numerose colonne sonore per il cinema e la televisione con i migliori maestri italiani quali: E. Morricone, P. Piccioni, R. Serio, M. De Sica ecc. 

Collaborazioni: Franco e Dino Piana, Oscar Valdambrini, Tullio De Piscopo, Tony Scott, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto, Gianni Savelli, Enrico Rava, Donald Harrison, Gary Bartz, Steve Turre, Steve Grossman, George Garzone, Benny Golson, Rick Margitza, Kenny Wheeler, Norma Winston, Mike Stern, Uri Caine, Maria Schneider ecc. ecc. 

COTTON CLUB
via Bellinzona, 2 (Angolo con Corso Trieste)
00198 ROMA
info e prenotazioni:
0685352527
www.cottonclubroma.it
Inizio concerto ore 22:30
Ingresso 10 euro

Line-up
Direttore e tromba solista - Aldo Bassi
Vicedirettore e trombone solista - Davide Di Pasquale
Voci - Maria Asta, Roberta Giancristofaro, Emanuela Traverso, Umberto Castorina
Clarinetto - Raffaele Magrone
Sax - Raffaella Vigneri, Marina Acerra, Roberto Leoni, Luciano Rosso, Anna Impellizzeri
Brass - Gianluca Urbano, Silvia Livi, Luigi De Angelis, Bruno Gianetti, Alessandro Bartolini,
Pianoforte - Antonino Romano
Chitarra - Adriano Scuderoni
Contrabbasso - Mauro Cerizza
Batteria - Stefano Sommaripa

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Emanuele Urso "The King Of Swing" e la sua Big Band in concerto al Cotton Club

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Emanuele Urso è un musicista dotato di eccellenti qualità tecniche e musicali sia come batterista che come clarinettista, nonchè grande direttore d’orchestra e arrangiatore. La sua concezione della musica è totalmente rivolta al Jazz della Swing Era (Stati Uniti 1935-45) musica della quale Emanuele è sicuramente oggi il maggior cultore e rappresentante a livello europeo. L’instancabile impegno, la ricerca della perfezione e la grande professionalità sono qualità che gli hanno permesso di conquistare il titolo oggi universalmente riconosciuto di “Re dello Swing”. A Roma la sua big band si esibisce una volta al mese al Cotton Club con uno Swing trascinante, coinvolgente, straripante è un fiume di emozioni musicali. Eseguono gli arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra come al Cotton Club di New York negli anni '30.

Cotton Club
Via Bellinzona 2
Inizio concerti ore 22:00
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+390685352527
+393490709468
Ingresso 15 euro

Line-up
Emanuele Urso Clarinetto/Batteria
Giuseppe De Simoni Tromba
Lorenzo Soriano Tromba
Federico Colalelli Tromba
Alessandro Fumarola Tromba
Nicola Fumarola Trombone
Alessandro Cicchirillo Trombone
Patrizio Destriere Sax
Emiliano Mazzenga Sax Contralto
Vittorio Cuculo Sax
Stefano Di Grigoli Sax
Lucia Cardone Sax
Adriano Urso Piano
Giuseppe Civiletti Contrabbasso
Fabrizio Guarino Chitarra
Francesco Bonofiglio Batteria
Clara Simonoviez Voce“

 
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Emanuele Urso Septet in concerto al Cotton Club di Roma

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Emanuele Urso “The King of Swing” che sarà in concerto al Cotton Club di Roma venerdì 20 aprile, è il protagonista e il mattatore delle notti swing di Roma . Tra l’omaggio a Benny Goodman e Gene Krupa, Emanuele Urso è un fantastico batterista, un raffinato clarinettista e un direttore d’orchestra eccellente, in grado di ricreare perfettamente, in uno sforzo filologico non comune, le atmosfere della swing era e delle dance hall degli anni 40. Gli arrangiamenti originali di Benny Goodman, Glenn Miller e Fletcher Henderson sono studiati, e ristudiati e poi riproposti in un concerto dal vivo che prima di essere un vero e proprio show sembra aprire una porta spazio-temporale per rituffarci direttamente nel periodo forse più brillante ed entusiasmante del ‘900. A mezzanotte night session con possibilità di fumare.
 
EMANUELE URSO "THE KING OF SWING" SEPTETAND NIGHT "SMOKE" SESSION
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Javier Girotto New Direction Quartet in concerto l Cotton Club

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Venerdì 23 marzo Javier Girotto sarà in concerto al Cotton Club per presentare il nuovo disco Pasos. Il suo ambiente musicale è quello del jazz ma anche quello della musica popolare argentina, del tango in particolare, di cui è uno dei principali esponenti in Europa, sin dalla metà degli anni novanta quando pubblicò il primo di dieci dischi con gli Aires Tango, una delle formazioni di riferimento di quella rilettura del tango con elementi jazzistici che ha appassionato decine di migliaia di spettatori nel corso degli anni. Ma Girotto è anche un musicista che passa con estrema disinvoltura al jazz classico, alle formazioni a solo, duo, trio, con grandi orchestre o sestetti di soli fiati.

Al suo attivo ha una trentina di dischi, come leader o co-leader, in uno dei quindici differenti ensemble che porta in giro per l’Europa. Con "Pasos", il nuovo progetto discografico del gruppo di Javier Girotto ( nella foto), s'inaugura stasera alle 21 in Vallisa a Bari la stagione organizzata da Mirarte, diretta da Marina Addante. Il sassofonista, con gli altri componenti del New direction quartet - Francesco Nastro (pianoforte), Luca Bulgarelli (contrabbasso) e Giuseppe La Pusata (batteria) - presenterà in concerto l' ultimo disco, prodotto da Hemiolia records, in cui si respira l'immediatezza straordinaria della loro intesa musicale e la libertà nel muoversi tra generi e mondi sonori diversi. Nel nuovo album fondamentale la ricerca di nuove soluzioni ritmiche e svolgimenti armonici. I brani, tutti originali pur essendo caratterizzati da metriche irregolari, hanno sempre alla base la melodia e sono fortissimi i riferimenti a elementi di musica classica, rock sinfonico e jazz.

via Bellinzona, 2

00198 Roma

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P.I. 13511091004

Inizio concerto ore 22:00

 

Line-up

JAVIER GIROTTO  SAX
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Lino Patruno Jazz Show al Cotton Club di Roma

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Venerdì 16 marzo Al Cotton Club la storia del Dixieland viene raccontata dal Lino Patruno Jazz Show ripercorrendo le musiche tradizionali. La Band da decenni è attiva nel rappresentare il Jazz di Chicago e New York dagli anni'20 agli anni '60, fedele allo stile degli All Stars di Eddie Condon. Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo. Al Cotton Club la storia del Dixieland viene raccontata dal Lino Patruno Jazz Show ripercorrendo le musiche tradizionali e riportandoci alla New Orleans dell'inizio del XX secolo.
 
LINO PATRUNO Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo. Lino Patruno è nato a Crotone nel 1935 e iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano negli anni ’50 ( la Riverside Jazz Band e la Milan College Jazz Society ). Negli anni ’60 assieme a Roberto Brivio. Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “ Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese che si scioglie nel 1970.
 
In seguito, nei primi anni ’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la RAI alcune serie televisive di grande successo fra le quali ricordiamo “Portobello” che lo rende popolare. Ha suonato e inciso dischi con alcuni dei grandi maestri della storia del jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard, Pee Wee Erwin…) Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix” che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber. Fra i festival internazionali a cui Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa - USA), quello di Libertyville (Chicago) negli anni ‘90, quelli di Ascona (1998/ 2003).
 
Lino Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della Giuria del David di Donatello. Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani; tra le colonne sonore da lui firmate “Guerra di spie” di Duccio Tessari e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore; fra le colonne sonore per il teatro: “Ti amo Maria” con Carlo Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e “Crimini del cuore” per la regia di Nanni Loy. Come attore in teatro, oltre agli spettacoli con i Gufi, ha preso parte a “Pellegrin che vai a Roma” con Nanni Svampa, “Capitan Fracassa” di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti ed Edoardo Siravo e “La Signora in Blues” per la regia di Bruno Maccallini con Cristina Aubry. Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto l’investitura di Accademico della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e dal 2003 tiene seminari.
 

via Bellinzona, 2

00198 Roma

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LINO PATRUNO JAZZ SHOW DIXIELAND
MASSIMO D'AVOLA  SAX
SILVIA MANCO  VOCE/PIANO
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