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Nugara Trio, Point of Convergency: “Un punto di incontro per sperimentare ed esprimere la diversità”

Un disco variegato, dalle mille sfaccettature in cui confluiscono diversi linguaggi che partono dalla musica classica e romantica, fino a raggiungere il folk, la world music e anche il pop. In questo modo possiamo riassumere Point of Convergency, primo album del Nugara Trio, prodotto da GleAM records, formato da Francesco Negri al piano, Viden Spassov al contrabbasso e Francesco Parsi alla batteria con special guest la straordinaria violinista Anais Drago. Ecco il racconto della band su Jazz Agenda.

Per cominciare l'intervista parliamo subito del disco: vi va di descriverlo brevemente ai lettori di Jazz Agenda?

Quando ci chiedono di descrivere il disco, ci piace proporre all'ascoltatore di usare l'immagine di una semplice figura geometrica: immaginate di tracciare delle linee a partire dai vertici di un triangolo che si innalzano verso l'alto, intersecandosi in un unico punto, e ricreando, di fatto, una piramide. Immaginate che ogni linea porti con sé un bagaglio fatto di esperienze, musicali in primis, ma anche culturali ed esistenziali, ed ognuna formi e contraddistingua un individuo unico nel suo genere, rendono l'apice della piramide un fertile punto di incontro dove poter sperimentare ed esprimere la diversità di tali individui, stimolando il confronto e la creatività. E' una descrizione un po' evocativa ma secondo noi efficace, che mette in focus il concetto del disco. Per essere più pragmatici “Point of Convergency” è l'unione di tre musicisti, ognuno con il proprio background e la propria storia, che hanno riversato le proprie idee musicali senza porsi limiti di nessun tipo; nel disco sentirete influenze tratte dalla musica classica e romantica, dal folk e dalla world music, il pop, il progressive rock e ovviamente il jazz, vero catalizzatore in grado di chiudere il cerchio. Ci siamo divertiti a confrontarci e a metterci in gioco, a volte anche scontrandoci, ma trovando sempre un punto di incontro che rende il disco vivo e mai banale.

Raccontateci adesso la vostra storia: come è nato questo progetto e come si è evoluto nel tempo?

Ci siamo conosciuti nell'estate del 2021 ai Seminari di Nuoro Jazz, quando siamo stati premiati con le borse di studio destinate ai migliori studenti. E' stata un'edizione particolare per via delle restrizioni sanitarie del Covid e di fatto, ci siamo incontrati solo l'ultimo giorno alle premiazioni. Non ci conoscevamo, ognuno veniva da una città diversa dell'Italia (addirittura Francesco P. studia durante l'anno in Olanda) e ci dissero: “Ok ragazzi, adesso siete un gruppo, ci vediamo tra un anno e ci farete sentire cosa avete combinato”. È stata veramente una sorpresa, considerando il fatto che dal tenere un solo concerto a Nuoro, la faccenda si è evoluta ben oltre le nostre aspettative. Abbiamo cominciato a lavorare nonostante le difficoltà logistiche date dalla distanza; abbiamo trovato i primi concerti con tanto di qualche premio a qualche concorso, vinto un bando Nuovo Imaie che ha finanziato il disco, conosciuto una fantastica persona come Angelo Mastronardi di Gleam Records che ha creduto in noi e guardiamo al futuro con entusiasmo e voglia di suonare la nostra musica!

Un disco per una band o per un artista può sintetizzare diverse cose: una fotografia del momento, un punto di arrivo o di partenza: per voi cosa rappresenta?

E' il nostro disco di debutto quindi ti direi che tutti e tre vediamo questo lavoro come un punto di partenza si spera, anche se non ti nascondiamo che è anche un bel traguardo che ci rende orgogliosi per la determinazione che abbiamo avuto nel credere nel progetto e in noi.

Se parliamo dei vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?

Visto la natura del progetto è davvero complesso fare una lista di nomi. Non essendoci un band leader vero e proprio e non avendo posto limiti artistici o di genere, ognuno di noi tre ha i propri musicisti di riferimento che lo hanno influenzato nella scrittura e nell'arrangiamento dei brani e citarli tutti sarebbe davvero fare un bel calderone di bella musica che va dal jazz, alla musica classica, alla musica balcanica, al rock alternativo.

Come vedete il vostro progetto nel futuro? In sintesi quali potrebbero essere le evoluzioni legate alla vostra musica?

Al momento siamo molto concentrati sul presente, il disco è appena uscito e siamo entusiasti nel poterlo suonare il più possibile, anche perché scopriamo sempre nuove soluzioni o nuove idee nel proporre i brani che abbiamo scritto. Non sempre è facile perché la maggior parte delle composizioni contengono arrangiamenti complessi e ben strutturati ed è un attimo basarsi su automatismi che funzionano e sono “sicuri”. Cerchiamo sempre di dare qualcosa di nuovo soprattutto nei momenti più legati all'interplay e all'improvvisazione; piccole idee, che ci scambiamo ed elaboriamo quando suoniamo; alcune funzionano, altre meno ma è sicuramente un modo valido che abbiamo per tenere sotto esercizio la nostra creatività oltre che rendere la musica che suoniamo fresca e viva. Per il futuro più lontano vedremo, come detto il disco rappresenta un punto di partenza, e non ci dispiacerebbe scrivere qualcosa oltre la formazione in trio, coinvolgendo altri musicisti, un po' come abbiamo già fatto con la featuring di Anais Drago in due brani del disco. Lei è stata fantastica, e noi ci siamo tanto divertiti nell'avere uno strumento in più che arricchisse le nostre composizioni.

Chiudiamo con un ulteriore sguardo al futuro: avete qualche concerto in cantiere o qualche nuova registrazione da portare avanti?

Abbiamo un paio di concorsi durante l'estate ma il grosso arriverà in autunno con il tour di promozione del disco che stiamo allestendo. Per adesso possiamo annunciare una serie di date all'estero finanziate dal bando Jazz ITAbroad di Music Italia Export che ci vedrà impegnati in alcuni clubs in Spagna, Inghilterra, Germania, Austria e Bulgaria. Si parte da Cadiz il 22 settembre, nel sud della Spagna e toccheremo città tra le quali Madrid, Berlino, Manchester, Sofia, Vienna ed altre ancora. Insomma ci aspettiamo un bel tour europeo che non vediamo l'ora di iniziare.

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