Jazz Agenda

Last Breath of Summer il nuovo singolo di One Flower Left: intervista ad Alessandra Patrucco

 

Si intitola Last Breath of Summer il primo singolo del progetto One Flowert Left pubblicato dall’etichetta Filibusta Records. Un brano in cui il jazz e l’elettronica si incontrano scritto proprio a fine estate. La band è composta da Alessandra Patrucco alla voce e all’elettronica, che ha scritto e arrangiato tutti i brani dell’album, Angelo Conto al piano e all’elettronica, Luca Curcio al contrabbasso e basso elettrico e Nicholas Remondino alla batteria, oggetti ed elettronica. Alessandra Patrucco ci ha raccontato come è nata questa avventura.

Il titolo del brano Last Breath of Summer è molto evocativo: ci vuoi raccontare cosa rappresenta per voi?

Ho scritto questa canzone a fine estate, quando senti il sole cambiare e i colori e gli odori ti lasciano già immaginare settembre. Stavo andando in bicicletta quando mi ha sorpreso una sensazione di gioia pura, la stessa di quando da bambina facevo gli ultimi giri in bicicletta tra le colline prima di ricominciare la scuola, libera di poter stare nel movimento, nel ritmo e nel vento. Questa esperienza ha fatto nascere in me un profondo senso di gratitudine anche per altri momenti di vita intensi e discreti, il valore dei quali non avevo potuto riconoscere fino ad allora, ballare è uno di questi.

In questo brano il jazz e l’elettronica si incontrano: volete descrivere brevemente Last Breath of Summer ai lettori di Jazz Agenda?

Il brano è composto di tre caratteri differenti: intro e coda sono jazz e scarni, voce e pianoforte, il tema in quartetto è molto cantabile e poi c’è l’inserto dance con l’elettronica. La batteria è sempre suonata dal vivo, Nicholas ha un suono propulsivo bellissimo che si è incontra felicemente con l’elettronica minimalista di Angelo. Anche il basso è sempre suonato dal vivo.

E come avete lavorato alla realizzazione di questo brano? 

Quando siamo andati in studio era già chiara la struttura e che qualità timbriche dovesse avere, per cui anche questo brano lo abbiamo registrato tutti insieme, in modo che rimanesse comunque un certo margine per l’improvvisazione nell’area dance. La parte vocale è stata registrata al momento con la mia vecchia loop station.

E’ il primo singolo che ascoltiamo: anticipa forse la stesura di un disco? Ci volete dare in caso qualche anticipazione?

Last breath of summer è il primo singolo ma è il brano che chiude l’album. Temporalmente è l’ultima canzone che ho scritto ed è molto diversa da tutte le altre proprio perché è l’unica ad avventurarsi in territori così lontani dal jazz. Ho scritto il resto dell’album in un tempo dilatato e ogni brano è nato in momenti diversi e significativi. I prossimi singoli in uscita rivelano altre influenze che si innestano sulla matrice jazz.

Ascoltando questo brano, rispetto ai vostri riferimenti musicali cosa vi viene in mente? Ci sono degli artisti, noti o anche meno noti, che per voi sono stati davvero importanti?

Ho ascoltato molto i Radiohead, Bjork e James Blake in quel periodo.

Chiudiamo con una proiezione per il futuro: quali potrebbero essere secondo voi le evoluzioni di questo progetto?

Non sono una che progetta la musica con anticipo, aspetto che le canzoni mi vengano a cercare ma senz’altro la musica elettronica nelle sue varie declinazioni assorbe molto del mio interesse come la ricerca verso l’essenziale e la ripetizione. Mi interessa continuare a esplorare e riuscire a trovare una sintesi tra linguaggi differenti, poter giocare con il contrasto, la sorpresa e la forma.

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